Autore: classe 1st Grade Lower Secondary, Volissos High School, GR
PARTNERS: classe 1st Grade Lower Secondary, Olympion High School, CY; class 1st Grade Upper Secondary, SS Vela Luka, HR
Introduzione
Plastiche (foto Eftichia Vlysidou)
Grazie alla sua resistenza nel tempo, la plastica è un materiale ampiamente utilizzato nelle attività umane. I rifiuti di plastica si trovano ovunque nel mare (e non solo) in grandi quantità. La gamma di utilizzo e la durata del materiale rendono l'inquinamento da plastica particolarmente esteso e difficile da controllare.
Gli oceani contengono più di cinque trilioni di pezzi di plastica, che provengono principalmente dai rifiuti e vengono costantemente decomposti in particelle più piccole. Indicativamente, il 96% dei pezzi di plastica raccolti in un campione di acque del Nord Atlantico erano fibre microscopiche. Inoltre, finiscono nei mari anche i minuscoli granuli di plastica utilizzati in molti prodotti come saponi, dentifrici e persino impianti di depurazione.
La decomposizione della plastica ha serie implicazioni per la salute umana. Più piccola è una particella, più facilmente viene assorbita da un organismo, entrando nella catena alimentare e penetrando nei tessuti umani. Allo stesso tempo, la deposizione di contaminanti sulla superficie della plastica aumenta significativamente quando questa si scompone in pezzi più piccoli. Quando un granello di plastica si rompe in particelle minuscole, la superficie totale delle particelle risulta migliaia di volte più grande dell'originale.
Le microparticelle non sono facilmente rilevabili, come i grandi pezzi di plastica visibili. Rimangono invisibili, ma vengono consumate dal plancton, dai pesci e da altri animali, assorbite da vari organismi e finiscono nella catena alimentare. L'acqua potabile in molti paesi contiene particelle di plastica. Ampie analisi di acqua di rubinetto in tutto il mondo hanno rivelato che l'83% dei campioni conteneva fibre di plastica. Minuscole particelle di plastica sono state trovate anche nel sale marino e nei crostacei.
Molti pesci ingoiano le particelle pensando che siano plancton: pezzi di plastica sono stati trovati nelle viscere e nei tessuti di pesci e uccelli. La plastica assorbe le sostanze inquinanti che si diffondono nell'ambiente e vengono trasportati a pesci e uccelli. e nell'atmosfera. Le fibre delle vernici, degli abiti sintetici e degli pneumatici delle automobili (staccati per attrito sulla strada) si disperdono nell'aria. Queste particelle hanno dimensioni "ideali" per entrare nel sistema respiratorio: hanno un diametro simile a quello dei farmaci inalati per il trattamento dell'asma.
Molte delle microparticelle, fibre e sostanze chimiche che finiscono nei tessuti umani sono state ripetutamente trovate nel cervello, nei muscoli, nel latte, nel sangue e in varie altre parti del corpo. Tali particelle e sostanze penetrano principalmente attraverso il sistema digestivo e respiratorio, ma anche attraverso la pelle. La domanda, ora, è quanto le particelle di plastica che sono certamente presenti nelle sostanze che mangiamo, beviamo o tocchiamo influenzino la salute. Alcune delle risposte migliori a questa domanda sono state date dalla ricerca sulla tossicità di alcuni imballaggi di plastica.
Secondo uno studio (2018), la plastica è stata anche trovata nell'apparato digerente umano. Poiché la plastica inonda le nostre vite, non è chiaro se la inaliamo, la beviamo, la mangiamo o tutte queste cose insieme. I calcoli attuali mostrano che l'adulto medio ingoia tanta plastica quanta quella di una carta di credito, in una settimana.
Pertanto, trovare una soluzione al problema è di particolare importanza. Gli organi ecologisti e scientifici suggeriscono di prendere misure immediate per affrontare in problema, come ad esempio sostituire la plastica con la carta, la bioplastica o la plastica riciclabile.
